La struttura dell’ex tonnara, una delle più interessanti dal punto di vista architettonico, oggi trasformata in complesso turistico, ha origini probabilmente normanne: l’esistenza, con l’annessa torre è comunque documentata nei primi del secolo XVI.
Di proprietà della regia corte che la concedeva ai privati, nel 1639 venne acquistata dalla famiglia Stella che, pur con alterne vicende, la detenne fino al secolo XIX; poi passò in eredità all’opera Pia Casteldimirto e, dopo la soppressione delle corporazioni religiose (1866), divenuta proprietà demaniale venne affidata a privati, per poi essere venduta negli anni ’80 del secolo scorso ad una società che l’ha trasformata in albergo e residence.
Sia pure con le trasformazioni subite l’antica tonnara ha mantenuto la sua fisionomia di struttura fortificata con grandissima corte centrale sulla quale sporgevano i magazzini e le stalle, la cucina, il forno e il mulino, l’alloggio del custode ed anche la piccola chiesetta.
Al piano superiore erano situati gli alloggi del rais, del gabelloto e del cappellano; il proprietario abitava in un palazzotto a due piani con terrazza.
I pagliari, locali rustici destinati alle ciurme, erano situati nella parte sinistra della tonnara, mentre nella parte destra si trovava la trizzana, una grande tettoia per la custodia delle barche.
Nella struttura della tonnara è inglobata una torre di avvistamento, a pianta quadrata con due garitte in alto, ricostruita nel 1626, come attesta la data incisa nell’ingresso, a seguito della distruzione causata da un attacco berberesco del 1624. Oggi ospita il museo della tonnara dove sono conservati, assieme a reperti archeologici rinvenuti in mare, strumenti di lavoro ed un modello di tonnara a mare, che riproduce la serie di reti per la cattura dei tonni e la camera della morte.
All’esterno, allineate in ordinata sequenza, si trovano le numerose ancore che venivano utilizzate per la cattura dei tonni, la mattanza.
Dalla riva si può ammirare il meraviglioso paesaggio sul Mar Tirreno, attorno allo splendido golfo chiuso fra colline e concluso dal Monte Cofano, lasciando intravedere la Punta Lunga di San Vito Lo Capo.